Girone - 6^ partita |
Finale |
1.tempo |
Marcatori |
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6 nov.2012 | NAPOLI - PSV Eindoven |
1 - 3 |
1 - 2 |
18' pt. Cavani, 31' pt. Matavz. 41' pt Matavz, 15' st. Matavz |
NAPOLI:(3-5-2) Rosati; Uvini, Fernandez, Campagnaro; Maggio (dal 24' s.t. Mesto), Inler (dal 12' s.t. Pandev), Donadel, El Kaddouri, Dossena; Vargas, Cavani (dal 21' s.t. Insigne R.). (De Sanctis, Gamberini, Behrami, Fornito). All. Mazzarri |
PSV Eindoven(4-2-3-1) Waterman; Manolev, Jorgensen, Marcelo, Bouma; Engelaar, Van Ooijen (dal 42' s.t. Brenet); Lens, Wijnaldum, Depay; Matavz. (Tyton, Derijck, Strootman, Hutchinson, Narsingh, Locadia). All. Advocaat |
Ammoniti: Campagnaro, Wijnaldum, Depay, Van Ooijen |
Espulsi: nessuno |
Recupero: 1' pt, 3 st. |
Arbitro: Dean (Ing) |
Napoli, 06 dicembre 2012 Cavani gol, Matavz fa tris. Il Napoli cade al San Paolo. Settima rete in Europa League del Matador, in campo per 66 minuti, ma il Psv si impone 3-1 grazie allo sloveno. I partenopei, già qualificati, sprecano tanto e subiscono il primo k.o. interno stagionale Matavz 3, Cavani 1. L'ex oggetto di desiderio del Napoli realizza i suoi primi gol nel girone di Europa League quando ormai non serve: il suo Psv espugna il San Paolo andando oltre i propri meriti, ma era già eliminato. Lo sloveno, al massimo, potrebbe convincere De Laurentiis a ripensarci e a puntare di nuovo su di lui. Naturalmente come vice-Cavani. Perché il Matador, in campo per 66 minuti, non si discute. Mazzarri l'ha schierato titolare a tre giorni dal big match con l'Inter: il riscaldamento è andato benissimo almeno per lui che rinsalda la leadership nella classifica marcatori. Anche gli azzurri, comunque, non devono rammaricarsi troppo per la sconfitta, la prima in casa dopo 18 anni nelle competizioni europee, ma indolore per la classifica: il passivo è pesante, il primo k.o. interno della stagione può dispiacere, ma la lezione di Eindhoven fu un'altra cosa. Stavolta i partenopei non demeritano sul piano del gioco e trovano una serie di indicazioni positive. note liete La prima risposta positiva che il Napoli fornisce a Mazzarri arriva subito: approccio perfetto, i centrocampisti pressano, gli esterni accompagnano l'azione d'attacco, Vargas e Cavani si muovono di continuo. Quando al 18' il Matador segna l'84° gol in maglia azzurra, il settimo in questa Europa League, si sentono gli applausi convinti di un San Paolo sicuramente non gremito. Sono per l'uruguaiano, bravissimo nel controllo e tiro nello spazio di mezzo secondo, per Donadel, che strappa palla a Van Ooijen e innesca l'attaccante, ma in generale per tutta la squadra. C'era curiosità attorno a Uvini, all'esordio stagionale: il difensore brasiliano sfiora persino un gol in apertura, appare attento in avvio, poi va un po' un sofferenza sui tagli di Depay. Salgono nettamente le quotazioni di El Kaddouri: si impegna in fase difensiva, fa bene in quella offensiva, regalando un paio di palloni d'oro a Vargas, salvo sbagliare una comoda occasione sull'1-3. Il cileno, invece, fa ancora fatica: troppo lento nel calciare e comunque poco preciso. Poco goleador, insomma. Dei titolari che scenderanno in campo domenica contro l'Inter è soprattutto Inler a convincere: proprio vero che ormai ha tirato giù la maschera, non si limita più al compitino e sforna anche un paio di passaggi filtranti. rimonta Il buon Napoli visto per 20 minuti sparisce progressivamente man mano che l'attenzione cala. C'è da dire che i gol che consentono la rimonta olandese sono frutto di disattenzioni collettive ma anche di due errori di Rosati, che in entrambe le circostanze respinge due conclusioni non fortissime sui piedi di Matavz. Ancora una volta l'ex Lecce dimostra di non poter essere alternativa a De Sanctis e il riscatto nella ripresa per una prodezza su Wijnaldum è solo parziale. Non ha colpe il portiere sul tris di Matavz, arrivato al termine di un perfetto contropiede olandese, né ovviamente sulle tante occasioni sprecate dal Napoli con il rientrante Pandev, El Kaddouri, Vargas, Maggio e persino Roberto Insigne, il fratello classe 1994 di Lorenzo per il quale si pronostica un futuro ancora più radioso. La prima chance non è stata fortunata: ce ne saranno sicuramente altre. (www.gazzetta.it - Ivan Palumbo) |